Sarà “Fontamara” ad aprire la rassegna “S.E.I. a Teatro” il 4 novembre al teatro Madonna del Rosario a Pescara. Regia di Federica Vicino. Partito come un esperimento di teatro popolare, è diventato uno spettacolo di prosa, basato su una rilettura drammaturgica del romanzo di Ignazio Silone, fatta in chiave antropologica. L’allestimento scenico segue fedelmente la trama del capolavoro di Silone, sebbene ricorrendo alla tecnica dello smontaggio del plot.
I perni su cui si sviluppa la narrazione scenica di questa produzione sono: il tema dell’acqua bene comune, cui più volte si fa allusione nello spettacolo; la ricerca linguistica: lo spettacolo è in lingua italiana, ma le scene corali sono sviluppate utilizzando un dialetto abruzzese poco contaminato (lo stesso Silone, nel romanzo, fa più volte riferimento all’incomunicabilità fra persone appartenenti a ceti sociali differenti; in particolare insiste sull’impossibilità di comprendersi fra “cafoni” e “cittadini”, mentre racconta di contadini della Marsica che, da emigranti, riescono a dialogare senza problemi con contadini incontrati oltreoceano, nelle Americhe); la figura di Berardo Viola, delinquente, disadattato, eroe suo malgrado e vittima designata di un contesto culturale costantemente alla ricerca di un capro espiatorio sul quale scaricare le proprie nefandezze.